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IVA Intrastat: come funziona

IVA Intrastat come funziona
17 Dicembre 2021

L’IVA Intrastat, conosciuta anche come Iva intracomunitaria, disciplina gli scambi commerciali che avvengono all’interno dei Paesi Membri dell’Unione Europea. In Italia il documento di riferimento è rappresentato dalla legge 427/1993 . Le cessioni e gli acquisti di beni e servizi all’interno dell’Unione Europea sono soggetti a una normativa apposita, che esula dal funzionamento della semplice Iva.

Le aliquote IVA applicate nei vari stati membri sono differenti tra loro, per cui si è reso necessario un sistema a parte che disciplinasse l’acquisto di beni e servizi in libera circolazione scambiate tra stati membri dell’Unione Europea. Come funziona per chi vende? E per chi acquista? Cerchiamo di approfondire.

Iva Intracomunitaria: il “reverse charge”

Quando vengono venduti e acquistati merci e servizi all’interno dello spazio economico europeo, si osserva un procedimento particolare noto come “reverse charge” (inversione contabile). I due operatori tra cui avviene la transazione devono essere entrambi soggetti all’applicazione dell’Iva, siano essi professionisti singoli o aziende (naturalmente risiedenti nell’UE). L’imposta che viene addebitata in fattura non risponde all’aliquota dello stato di provenienza (cfr. paragrafo successivo).

Parte imprescindibile di questo procedimento è la compilazione periodica del modello INTRASTAT, un documento riepilogativo dove vengono riportati gli scambi effettuati in un determinato periodo. Infine, le imprese soggette al regime dell’IVA Intrastat devono iscriversi al VIES. Con questo registro l’Agenzia delle Entrate monitora il regime fiscale delle transazioni.

Il meccanismo dell’IVA Intrastat

Il meccanismo dell’IVA Intrastat è molto semplice, sia per chi vende che per chi acquista. In un’operazione intracomunitaria chi vende beni e servizi non deve aggiungere in fattura l’Iva, perché questa viene calcolata da chi acquista in base all’aliquota del suo Paese. Sarà poi sua premura versare l’imposta seguendo le stesse regole, emettendo e rendicontando con autofattura il documento fiscale.

L’operazione intracomunitaria, inoltre, potrebbe essere imponibile. Anche in questo caso, non deve essere indicata imposta in fattura ma unicamente la dicitura "non imponibile", rifacendosi alle direttive nazionali o comunitarie relative all’esenzione. Sono operazioni intracomunitarie anche le cessioni di alcuni servizi, come quelli riguardanti il servizio di trasporto o quelli afferenti all’acquisto di merci soggette a reverse charge.