Accise: cosa sono, quando si pagano e come si calcolano
Le accise sono sostanzialmente tasse che paghiamo allo stato per la produzione e vendita di beni di consumo. Si tratta di un'imposta indiretta, cioè di un'imposta che si corrisponde direttamente al consumatore.
Il valore di un'accisa si calcola in base alla quantità del prodotto e non in base al valore o al costo dello stesso, come invece accade con altre imposte. Le accise si applicano su beni di varia natura: alcolici, petrolio e derivati, tabacco e derivati.
Ogni paese appartenete alla Comunità Europea applica le accise secondo modalità proprie e seguendo criteri personali. Qualunque sia l'importo, si tratta di una tassa applicabile sia su materie prime o prodotti comunitari, sia su materie prime e prodotti importati da paesi esteri o comunque esterni alla Comunità Europea.
Quando un'accisa si comporta come un onere doganale
In senso stretto, quindi, un'accisa non è un dazio doganale, ma nel momento in cui si applica su merci importate da paesi extra UE si comportano come oneri doganali e bisogna riscuoterle al momento in cui il prodotto oltrepassa il confine e arriva in dogana.
Esiste un Testo Unico sulle Accise che riguarda le normative comunitarie sul pagamento delle accise. Nello specifico, è previsto che i prodotti alcolici importati siano accompagnati da un documento, il DAA, Documento di Accompagnamento per le Accise, perché secondo la normativa l'accisa non va applicata alla merce che esce dal territorio. Se l'accisa è stata già pagata nel paese di partenza, si emette un altro documento, il DAS, Documento di Accompagnamento Semplificato, che informa le autorità del paese di destinazione che la merce può ricevere imposta.
Beni, accise e depositi dedicati
Tutti i prodotti che subiscono un'accisa possono essere conservati in un deposito specifico, detto Deposito fiscale accise, e l'emissione e il ricevimento del DAA può fare riferimento solo al proprietario del suddetto deposito.