Modello di comunicazione polivalente trimestrale, una complicazione aggiuntiva
Molto rumore sta causando il decreto legge fiscale che avrebbe dovuto semplificare lo scambio informativo tra fisco e contribuenti, mentre in realtà alcune misure adottate complicano e non poco la materia.
Motivo del contendere, i nuovi adempimenti Iva introdotti mediante il Dl 193/2016, in particolare il modello di comunicazione polivalente (spesometro) che andrebbe presentato non più una sola volta all’anno ma ben quattro volte, ovvero con cadenza trimestrale, interessando per lo più anche gli enti pubblici che esercitano attività commerciali.
Come già detto lo spesometro, come viene comunemente detto, è un modello di comunicazione polivalente, a mezzo del quale l’Agenzia delle Entrate riceve i dati relativi alle vendite e agli acquisti di beni e le prestazioni di servizi rese o ricevute in quanto operazioni rilevanti ai fini IVA.
Sembra che dal Governo trapelino notizie in merito ad un possibile dietrofront, ma se il decreto dovesse restare così com’è a partire dal 2017, la comunicazione polivalente dovrà essere inviata ben 4 volte in un anno, con scadenza trimestrale appunto. Allo studio ci sarebbe infatti un correttivo in base al quale le fatture emesse e ricevute dovranno essere inviate non quattro volte, come attualmente stabilito dal decreto fiscale, ma due volte l’anno, misure prese in esame dopo le proteste dei professionisti del settore che si sono visti di colpo quadruplicare le incombenze.
Molto probabilmente si andrà verso uno spesometro semestrale per il primo anno e sanzioni ridotte su omissioni o errori negli invii telematici riguardanti le comunicazioni periodiche IVA, come da emendamento approvato al decreto fiscale dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera.