Gestione accise: la storia dell'imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo
La parola “accisa” deriva dal latino accisus, participio passato del verbo accidere che significa “cadere sopra”. Con le accise si intende quindi che lo Stato ‘cade sopra’ un determinato prodotto o servizio, richiedendo una tassa nel momento della sua fabbricazione o del suo consumo, oltre che dalla sua importazione e dichiarazione doganale.
Le accise sono state inizialmente regolamentate dalla direttiva 92/12/CEE del Consiglio. Questa si applica a determinate categorie di prodotti, come ad esempio tabacchi e bevande alcoliche. La nuova disciplina comunitaria riguarda nello specifico:
- La struttura delle accise ed il loro campo di applicazione,
- I sistemi di controllo e riscossione;
- La libera concorrenza per i prodotti soggetti ad accisa;
- La gestione delle accise in ambito comunitario.
In Italia, precisamente, queste normative comunitarie vengono riportate nel Decreto Legislativo 26 ottobre 1995 n. 504, conosciuto anche come il testo unico delle accise (TUA). Questo regolamenta il mercato per i prodotti energetici (carburante incluso), gli alcolici, i tabacchi lavorati e l’energia elettrica.
La gestione delle accise rappresenta per uno Stato uno strumento molto potente dal punto di vista finanziario. Anche una piccola modifica delle aliquote e della telematizzazione delle accise può portare ad un maggior guadagno per lo Stato in tempi anche molto brevi.
Per fare alcuni esempi, le accise sono state utilizzate per rispondere ad urgenze economiche dello Stato italiano, come:
- La guerra di Etiopia del 1935;
- Il disastro del Vajont del 1963;
- L’alluvione di Firenze del 1966;
- Il terremoto del Friuli del 1976;
- la guerra del Libano del 1983.
Ecco quindi come e perchè la gestione delle accise diventa fondamentale per uno Stato.