Come funziona un deposito doganale
Quando acquisti merce dall’estero, e intendi rivenderla presso la tua azienda, sei soggetto a un rincaro dovuto al pagamento di IVA e dazi doganali, necessari a far sì che la suddetta merce possa entrare in territorio italiano in modo sicuro e certificato.
Se le pratiche d’acquisto, però, si dilungano, rischi di pagare molto più del dovuto (e di farlo anche prima di quanto sia necessario): a questo scopo nascono i depositi doganali, luoghi deputati in cui depositare per un tempo indefinito la merce da acquistare, sospendendo il pagamento dell’IVA fino a quando la merce non entrerà letteralmente in possesso del soggetto interessato.
Usufruendo di un deposito doganale, il pagamento dell’IVA è temporaneamente sospeso e spostato a quando la merce sarà in reale possesso del soggetto che l’ha acquistata.
Quando una merce sosta in un deposito doganale, può essere trasferita presso un altro deposito doganale, senza dover incorrere ovviamente in pagamenti e tassazioni varie (tecnicamente perché è come se non uscisse mai da un deposito IVA).
Quando la merce esce dal deposito, la sospensione dell’IVA termina automaticamente e si applicano al bene le tassazioni in corso. Il deposito doganale consente ai commercianti – e a tutti coloro che usufruiscono di questo servizio – di scegliere il momento favorevole per pagare tutte le tassazioni del caso. Non esiste, infatti, un vero e proprio tempo limite per il deposito doganale, ma in ogni caso è da stabilire a seconda dei casi e d’accordo con l’azienda di riferimento.