Bolla doganale di esportazione: cos’è e quando bisogna farla
Tutti i soggetti che sono impegnati nelle operazioni doganali di export sanno che è indispensabile compiere una serie di adempimenti burocratici, tra i quali rientra la bolletta doganale di esportazione, uno dei documenti che hanno più importanza quando si tratta di esportare merci in paesi extra UE.
Infatti, se gli operatori commerciali intendono esportare prodotti verso Stati appartenenti all’Unione europea, non vi sono particolari formalità burocratiche da eseguire, e sono dunque sufficienti il documento di trasporto, la fattura commerciale e la lista dei colli.
Diversamente, quando un soggetto deve esportare merci al di fuori del territorio della Comunità europea, dovrà compilare una Dichiarazione Doganale di Esportazione, prima del transito delle merci dalla dogana nazionale, che è composta da due parti. La prima, il Documento Amministrativo Unico (DAU), che in sostanza è il modulo che viene compilato online dall’esportatore e inviato agli Uffici Doganali per la registrazione della bolla doganale di esportazione, e che contiene tutti i dati relativi alla merce da esportare. La seconda parte consiste nel Documento di Accompagnamento all’Export (DAE), che viene prodotto dalla Dogana dopo aver controllato le merci e aver verificato il DAU, ed è poi compilato e consegnato all’esportatore o a un suo rappresentante. Questo documento viene consegnato insieme alla merce all’ufficio di uscita dal territorio comunitario, accompagna fisicamente i prodotti fino alla Dogana, e dispone di un codice che permette il tracciamento elettronico dei beni.
Registrare la bolla doganale di esportazione richiede molta attenzione e le adeguate competenze tecniche per evitare di incappare in sanzioni, e perciò, per non correre rischi, affidarsi ad un team di professionisti del settore può essere la soluzione migliore.