Usura e anatocismo bancario: affinità e differenze
Anatocismo bancario e usura vengono spesso associati, come se fossero la stessa cosa. La verità è che sono due illeciti giuridici piuttosto diversi tra loro.
L'anatocismo bancario è un reato civile: si tratta di una pratica molto diffusa tra banche e società finanziarie che prevede l'applicazione di un tasso di interesse a un interesse preesistente (sia in caso di mutuo che di finanziamento). È un po' come se pagassi degli interessi in più, che non ti spettavano e che rischiano di aumentare sensibilmente il costo finale di quel mutuo o di quel finanziamento. Si tratta di un illecito, chiaramente, e può essere impugnato facilmente. Se il fatto sussiste, la banca è tenuta a risarcirti degli interessi in eccesso. L'anatocismo è, purtroppo, una pratica molto diffusa, ma poiché è molto facile riconoscere questo tipo di illecito, lo è altrettanto riuscire a correre ai ripari per tempo.
Diverso è, invece, il caso dell'usura, un vero e proprio reato penale in cui un ente richiede un interesse superiore a quelli consentiti dalla legge. Il limite è definito “tasso di soglia” ed è visibile presso la Banca d'Italia, che effettua su di esso modifiche a cadenza trimestrale. In quanto reato penale, l'usura comporta sanzioni salatissime e perfino il carcere, in determinati casi in cui l'atto è volontario ed effettuato da istituti realmente illeciti (e quindi illegali).
Anatocismo bancario e usura: le differenze
Oltre al fatto che l'anatocismo bancario è un reato civile, mentre l'usura è un reato penale, nel caso dell'anatocismo il doppio interesse può essere applicato a seguito di un calcolo errato, mentre se parliamo di usura il tasso elevato è applicato da principio. Può capitare che l'anatocismo sia accidentale, ma è impossibile che l'usura lo sia.