Anatocismo bancario: riconoscerlo per difendersi nel modo giusto
Mai fidarsi ciecamente. Questo non vuol dire, ovviamente, diffidare sempre. Vuol dire fare attenzione, stare attenti a ciò che accade, soprattutto se si tratta dei nostri soldi, nella nostra banca. Avete mai sentito parlare di anatocismo bancario? È una pratica molto diffusa (un reato civile, non penale) che spesso avviene per errore, ma ci sono casi in cui la doppia tassazione è voluta e premeditata ed è soprattutto in quei casi che bisogna stare attenti e correre ai ripari. Perché è possibile, correre ai ripari, è possibile rivendicare un diritto e richiedere un ricalcolo delle tasse, dove possibile.
Cos'è l'anatocismo bancario? Con questa definizione si intende un calcolo degli interessi raddoppiato: banalmente, oltre alle tasse previste per una determinata operazione, la banca può applicare una seconda tassazione su quella tassa prevista, generando un costo sensibilmente più elevato alla fine dei pagamenti.
L'anatocismo è un reato, civile e non penale, vietato dall'articolo 1283 del Codice Civile. La regola è semplicissima: gli interessi si maturano sul valore del capitale e non sugli interessi precedentemente maturati. È come pagare l'iva su un prezzo che già contiene iva. È possibile? Ovviamente no. Per questo si parla di anatocismo e per questo l'anatocismo è un reato e va riportato per richiedere un risarcimento delle spese versate. Le tasse correnti sono visibili e costantemente aggiornate sulla Banca d'Italia: se avete il dubbio che la vostra banca stia facendo anatocismo sui vostri conti, informatevi con un avvocato e cercate sulla Banca d'Italia informazioni che possono esservi utili.